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Tutto parte dall’interno
Così in Sella sono stati avviati nuovi canali per tenere costantemente informati gli oltre cinquemila dipendenti del gruppo: tra questi ci sono i podcast settimanali, che hanno coinvolto il Ceo Pietro Sella. Anche in Eni il Ceo va in diretta e sul blog per dialogare con le trentamila persone ed è stata avviata una campagna interna chiamata “Our Eni. Fit for purpose”. Fastweb ha visto rafforzati i contatti sulla intranet Agorà, con l’Ad Alberto Calcagno che ha avviato una linea di comunicazione con i dipendenti tramite video settimanali. Unipol ha lanciato sulla intranet i Digital Talks, ogni martedì con video-interviste ai top manager. Ci sono poi i Digital Lunch, dove i colleghi che hanno proposto le migliori idee partecipano ad un incontro virtuale.
In Snam nel corso dell’ultimo anno i video del Ceo sono stati una decina, accompagnati da momenti di ascolto e da cinque webinar in streaming con i dipendenti. È stato lanciato Snamcast, podcast disponibile anche su Spotify. Cromology ha realizzato Ce in Action, un appuntamento col comitato esecutivo che si riunisce in uno degli stabilimenti e in sessioni aperte risponde ai vari quesiti. Presente anche Whirlpool che ha lanciato le Leadership Chat: si tratta di occasioni virtuali di networking che consentono alle ventimila persone dell’organizzazione di entrare in contatto con il top management in modo informale e in sicurezza. Così oltre ad abbattere le barriere geografiche, le Leadership Chat ripensano anche quelle organizzative perché durante questi incontri, che avvengono su Google hangouts, è possibile confrontarsi su varie tematiche: dal benessere personale al bilanciamento tra vita personale e lavoro e fino alle strategie di business.
E.ON, tra i più grandi operatori energetici al mondo, ha invece realizzato e.ON AIR: si tratta di video per la intranet con pubblicazione bisettimanale in cui i membri del board a rotazione aggiornano i dipendenti sulle varie attività. Contributi multimediali che girano anche sulle piattaforme di instant messagging: durante il lockdown il Chief customer officer ha prodotto video su WhatsApp con cadenza settimanale.
Anche Generali ha puntato su nuovi format. Il colosso assicurativo con 13mila dipendenti e una rete di 40mila distributori ha realizzato live streaming, podcast, sondaggi sia live che on demand. Tra i nuovi prodotti c’è “Digital on boarding”, pensato per le persone assunte poco prima o durante il lockdown. Ad accoglierle il management in uno scambio interattivo per parlare di organizzazione, business e strategia. Un appuntamento con otto edizioni e oltre duecento dipendenti coinvolti.
Il Ceo diventa influencer
Da dentro a fuori, nel segno dei social. «I profili personali dei leader possono avere un coinvolgimento maggiore degli account aziendali. Su LinkedIn non è raro trovare pagine aziendali che, anche con un numero di follower molto maggiore, mostrano livelli di interazione e discussione mediamente inferiori rispetto a contenuti simili pubblicati direttamente dal Ceo. Anche sui social la migliore strategia non è essere semplici amplificatori dei messaggi aziendali, ma testimoniare in maniera autentica, empatica e inclusiva l’impegno e agire da leader del cambiamento, ispirando e guidando le persone verso un futuro di maggiore benessere per tutti», dice Chiarazzo.
La classifica dei Ceo su LinkedIn
A guidare la classifica dei Ceo italiani su LinkedIn svetta Stephan Winkelmann (Lamborghini), seguito da Luca De Meo (Renault) e da Marco Alverà (Snam). Ma nella top ten si distinguono anche Nerio Alessandri (Technogym), Francesco Starace (Enel), Corrado Passera (Illimity), Claudio Descalzi (Eni), Giampaolo Grossi (Starbucks Italia), Andrea Pontremoli (Dallara) e Francesco Pugliese (Conad). La prima donna la si trova al dodicesimo posto ed è Cristina Scocchia (Kiko).
Per essere efficaci bisogna puntare su costanza, coerenza, autenticità e soprattutto far trasparire il gioco di squadra. «Occorre far emergere il proprio talento, ma anche quello delle persone che quotidianamente lavorano: chi acquista e raccomanda i beni e servizi, ma anche chi lavora dentro l’azienda», conclude Chiarazzo. Così la leadership raccontata sui social media diventa una narrazione preziosa anche all’interno, a patto che però venga declinata in modo plurale.
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