
Mentre Kim Winther, capo del business development del partner Fjernvarme Fyn, che gestisce la rete di teleriscaldamento locale, ha sottolineato come il progetto stia «aiutando la città a eliminare gradualmente l’uso del carbone entro l’estate del 2022, ben prima dell’obiettivo iniziale del 2030», e rappresenti «una best practice per tutta la Danimarca, visto che consente di ridurre il consumo locale di combustibili fossili del 25%».
Sostenibilità sociale assente
Il Rapporto di sostenibilità della società di Menlo Park dà conto anche di alcune iniziative a sostegno delle comunità. «Ad esempio abbiamo condiviso con i nostri partner la Climate conversation map, che racconta come le conversazioni digitali sull’argomento si svolgono in tutto il mondo e nel tempo; e abbiamo sostenuto progetti di risanamento idrico che riforniranno 206mila metri cubi di acqua all’anno, come quello in New Mexico che ha permesso di ripristinare chilometri di corsi d’acqua contribuendo alla protezione di alcune specie in pericolo», ha raccontato Palmieri, rimandando alla lettura del documento integrale.
Ma la lettura del Rapporto si rivela rapida, trattandosi solo di 17 pagine con infografiche (che peraltro non seguono gli standard internazionali della Global reporting initiative).
Per fare qualche paragone, il solo Environmental report di Google è di 65 pagine, che spaziano dall’analisi di tutta la supply chain al monitoraggio dei key performance indicators in molti ambiti, mentre il report di Amazon è di 85 pagine che relazionano su tutti gli aspetti della sostenibilità. Quello di Enel, poi, consta di 338 pagine, con la rendicontazione dei progressi conseguiti per realizzare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) delle Nazioni Unite e con la mappatura di tutti i portatori di interessi (stakeholder) e del dialogo avviato con loro.
Tema centrale del documento di Facebook, incentrato sulle politiche energetiche, è invece il solo climate change. Assenti gli altri pilastri della sostenibilità: l’impatto sociale, valoriale ed economico su tutti gli stakeholder (dipendenti, fornitori, utenti, comunità), la diversity e l’inclusione, l’autovalutazione sui criteri Esg (Environmental, society, governance) alla base della finanza sostenibile, il green building e la mobilità sostenibile, l’economia circolare necessaria a ottimizzare le risorse, gli approvvigionamenti responsabili (al di là della sola risorsa energetica), la Corporate social responsibility (che non si ferma alla lotta ai cambiamenti climatici), l’Agenda 2030 Onu con i 17 Sdg per avere un pianeta più sostenibile nel suo complesso.
Articolo di di Laura La Posta pubblicato a questo indirizzo. e qui citato a fini di diffusione. Tutti i diritti sono riservati all’autore e alla testata di riferimento.