
Addio senza rimpianti all’anno dei tanti perché senza risposta. Google ha affidato ad una carrellata di immagini evocative il bilancio sul 2020 appena passato, un anno che in fondo ne ha contenuti almeno altri dieci all’interno e tutti con segno decisamente negativo. Il primo scatto con cui il colosso di Mountain View ha deciso di aprire il video emozionale legato ai suoi Google Trends è uno dei tanti che abbiamo imparato a conoscere, legato ai lockdown disseminati in ogni angolo del mondo. Il video ha raccolto dodici mesi di ricerche online e ha registrato più dubbi e domande che risposte e conferme.
Brand alla ricerca di senso
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Ma se il 2020 è stato un anno spartiacque per i brand sui canali social, in quali direzioni ci si muoverà per questo 2021? We Are Social ha provato a tracciare una previsione attraverso alcune analisi globali, arrivando a stilare sei macro-trend legati a cosa possiamo aspettarci per i prossimi mesi (si vedano le schede in fondo all’articolo). Si tratta della sesta edizione di “Think Forward”, la ricerca annuale sulle tendenze di comportamento delle persone negli ambienti digitali, quelle pratiche virtuali che tenderanno ad influenzare e orientare la comunicazione e il marketing dei brand.
La ricerca nasce dal lavoro del Social Spotting Network di We Are Social, un team di talenti sparso in tutti gli uffici del network, impegnato a raccogliere e studiare gli insight sulla cultura digitale globale. The social reset, il titolo per questa proiezione sul 2021. Una scelta alquanto evocativa e che ricorda il recente monito del World Economic Forum, rilanciato su Time proprio da Klaus Schwab, fondatore e guida del Wef per raccontare il cambio di paradigma necessario per affrontare il nuovo anno. Schwab ha parlato di “great reset”, ossia del grande reset. «Ora il business non può più portare avanti un impegno con intenzioni solo formali, ma ancora troppo vago», ha scritto Schwab.
«Il 2020 ci ha insegnato che non esiste il mondo dei brand separato da quello delle persone: abbiamo tutti un ruolo attivo nella situazione attuale, come cittadini della stessa società. Ci sono stati infatti tantissimi casi in cui le relazioni tra brand e persone si sono rafforzate e perfettamente saldate di fronte ad una causa comune. Il 2020 ha visto dei cambiamenti irreversibili nel mondo, nelle persone e nel sistema di valori in cui queste credono. E di conseguenza anche nei canali che utilizzano per informarsi, intrattenersi e connettersi con gli altri. Solo le aziende che hanno saputo e che sapranno intercettare questo cambiamento, nelle nuove priorità e nei nuovi bisogni, potranno continuare ad essere percepite in modo positivo e rilevante dalle persone», racconta Gabriele Cucinella, co-founder e Ceo di We Are Social.
Un marketing che si orienta verso scelte legate alla consapevolezza, al senso identitario, alla condivisione. Non a caso tra i trend segnalati per questo 2021 c’è la capacità dell’utente connesso di plasmare meglio le piattaforme diventate ambienti necessariamente espansi, quasi infiniti. «L’obiettivo della ricerca è stato individuare le tendenze sociali e culturali che orienteranno la comunicazione nei mesi a venire. Molto dipenderà dal contesto specifico, ma siamo convinti che tutti questi sei trend abbiano elementi in grado di imporsi nel 2021», precisa Cucinella.
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